Conversando con Pap Khouma…

3 luglio 2021

Il nostro redattore Yoda ha incontrato virtualmente Pap Khouma, scrittore e giornalista di origine senegalese che vive e lavora a Milano, del quale pubblicheremo successivamente la storia e la vita. Intanto godetevi una chiacchierata con lui! Buona lettura!

YODA: Ciao Signor Pap, come va?

PAP: Sto bene e sono contento di essere qua!

YODA: Com’è andata la giornata?

PAP: Bene, sono un po’ assonnato, sono andato a letto tardi perchè stavo guardando una serie su Lupin..

YODA: Come si fa a trovare subito il lavoro che si vuole?

PAP: Io c’ho messo 4 anni per trovare un lavoro! Quando sono arrivato in Italia non avevo il permesso di soggiorno, l’ho ottenuto dopo 3 anni. Ho trovato un lavoro perchè ero disposto a fare qualsiasi tipo di lavoro, perciò ho iniziato come operaio e ho trovato questo lavoro tramite un amico.

YODA: Anche la patente di guida è importante per trovare un lavoro, ma è difficile prenderla…

PAP: La cosa più difficile è stata imparare a guidare nella pratica, un amico mi ha insegnato mentre frequentavo scuola guida per la teoria. C’ho messo 3-4 mesi ad imparare.

YODA: Oltre che per il lavoro, per me è importante prendere la patente per la famiglia. Ora la mia famiglia non è qui ma voglio che venga qui perciò voglio prendere la patente anche per loro.

PAP: E’ importantissimo e utilissimo avere una macchina! Ma per prendere la patente qui serve anche imparare bene l’italiano, per studiare la teoria e saper leggere le indicazioni per strada, chiedere informazioni..

YODA: Per la nostra religione, la religione mussulmana, è importante non stare troppo tempo lontano dalla famiglia, non più di 28 giorni..

PAP: Questo non lo sapevo, però è importante anche saper garantire delle cose alla famiglia, per esempio una casa accogliente. Tu sei lontano dalla tua famiglia per cercare di darle il meglio possibile.

PAP: Adesso ti faccio una domanda io… La tua famiglia vuole venire qua?

YODA: Sì, certo!

PAP: Ti consiglio di chiedergliela molte volte questa cosa, e prepararli al fatto che qui non c’è il resto della famiglia, cugini e parenti vari, e si devono abituare alla solitudine. In Africa sono abituati a vivere a stretto contatto con gli altri, sono abituati ad andare a trovare parenti e amici tutti i giorni, alle feste… Qui non è così, si devono abituare ad una vita diversa. E bisogna spiegarglielo bene!

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