31/07/2021
La nostra redazione ha incontrato “virtualmente” Cristina Reggiani, presidentessa del Comitato UNICEF di Mantova. Buona lettura!!
Yoda: Buongiorno, come va?
Cristina: Bene, non c’è troppo caldo.
Yoda: Signora, quanti anni hai?
Cristina: Ho 71 anni.
Yoda: Dove vive?
Cristina: Sono nata a Mantova e vivo a Mantova.
Yoda: Sei sposata?
Cristina: Sì, sono sposata!
Shearr: Come si trova a Mantova?
Cristina: Mi trovo bene, mi sono sempre trovata bene, anche se il clima non è granchè!
Shearr: Durante la giornata cosa fa?
Cristina: Mi occupo poco delle cose di casa, giusto quel che serve, annaffiare i fiori, fare la spesa… ma più che altro mi occupo della mia attività di volontariato all’UNICEF.
Mamadou: Buongiorno, che lavoro faceva?
Cristina: Ho sempre lavorato nell’ambito della matematica, ero professore associato del Dipartimento di matematica dell’Università di Parma e ho insegnato lì per 40 anni.
Shearr: Allora sei brava in matematica?
Cristina: Dipende.. In alcune cose sì, mentre nei conti della spesa mica tanto..
Shearr: Noto che in Italia a pochi piace la matematica.
Cristina: E’ perchè a volte non viene raccontata bene!
Shearr: Ha figli?
Cristina: Sì, due ragazze.
Raja: Cosa fai nella vita?
Cristina: Ora non insegno più e mi occupo della mia attività di volontariato in UNICEF.
Raja: Parlaci di UNICEF.
Cristina: UNICEF, acronimo di United Nations International Children’s Emergency Fund (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) è la principale organizzazione internazionale per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Lavora per contribuire alla sopravvivenza, alla protezione e allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina, con speciale cura per quelli più fragili e vulnerabili. Gli obiettivi sono tantissimi: lotta alla malnutrizione, lotta alla mancanza di acqua potabile, tutela della salute, realizzazione di programmi di sostegno all’istruzione, sostegno alle mamme, lotta alla pratica dei bambini- soldato… I programmi sono tantissimi e decisi da UNICEF a livello internazionale, che ha sede principale a New York, e per l’Europa a Ginevra.
Raja: Quando è stata creata UNICEF?
Cristina: E’ nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per aiutare e dare assistenza ai bambini europei in stato di difficoltà a causa della guerra appena terminata. All’inizio era un fondo temporaneo di emergenza, doveva durate 7 anni, ma poi si è deciso di renderlo permanente per continuare ad aiutare bambini in tutto il mondo. È attivo in più di 190 paesi in via di sviluppo, dove promuove e tutela i diritti di bambini e adolescenti. Inoltre opera in 33 Paesi industrializzati dove, attraverso i Comitati Nazionali, raccoglie fondi e svolge azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il Comitato Italiano è nato nel 1974, sono poi attivi molti Comitati a livello locale.
Shearr: Le piace il lavoro come volontaria?
Cristina: Mi piace molto, l’ho scelto io!
Shearr: Ti è piaciuto conoscere nuove persone?
Cristina: Sì certo, anche perchè sono entrata a far parte di questo gruppo che si chiama “Cittadinanza e Costituzione” che mi porta a lavorare con tante persone di buona volontà; le attività che svolgiamo insieme nelle scuole mi piacciono molto.
Yoda: Signora, quando sei diventata mamma?
Cristina: Tanto tempo fa!
Baboucarr: Quando ha iniziato il lavoro in UNICEF?
Cristina: Ho iniziato da 10 anni e da 3 anni sono Presidente del Comitato di Mantova. Il Comitato di Mantova è piccolissimo, sono molto poche le persone attive, anche se ultimamente si stanno avvicinando dei giovani, speriamo che confermino la volontà di impegnarsi!
Baboucarr: So che UNICEF opera in tutto il mondo, aiuta i bambini poveri in tutto il mondo; li aiutate anche per andare a scuola?
Cristina: Assolutamente sì, perchè la scuola è importante come un il cibo sano, le cure mediche e l’acqua pulita! Si cerca di aiutare e dare sostegno nella nutrizione, nell’igiene personale, nella salute, ma anche l’istruzione è fondamentale! I bambini hanno bisogno di cure in tutti i sensi perchè possano crescere nel migliore dei modi!
Shearr: Quando conoscete nuove persone, che vi raccontano le loro storie, anche cose brutte, come state?
Cristina: Tanti ci raccontano cose brutte, siamo a conoscenza di cose terribili in tutto il mondo, ci stiamo male, ma l’unica cosa che possiamo fare è cercare di fare è non limitarsi alla commozione o all’indignazione ma cercare di fare il nostro lavoro e farlo al meglio.
Mamadou: Com’è raccontare UNICEF nelle scuole?
Cristina: Nelle scuole parlo di UNICEF ma soprattutto di diritti. Opero dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Il lavoro nelle scuole è molto interessante e impegnativo. A volte può risultare faticoso e frustrante, a causa della scarsa partecipazione degli insegnanti o degli sudenti. Molti insegnanti fanno un ottimo lavoro e collaborano in modo attivo con i volontari invitati nelle classi; qualcuno magari è un po’ meno attivo.
Shearr: Come si fa quando una persona non ha voglia di studiare?
Cristina: Studiare è faticoso, bisogna trovare qualcosa che risulti interessante per la persona che si vuole incoraggiare a studiare.
Shearr: Che progetti ha per il futuro?
Cristina: Intendo continuare con le attività di UNICEF. Ad esempio, a ottobre inizieremo a progettare il Torneo delle Sirene, organizzato dalla Polizia di Stato, e che coinvolge Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Croce Rossa, Protezione Civile ecc e il ricavato andrà ad Unicef e ad altre associazioni. Parteciperemo inoltre al Festival dei diritti, coordinato dal CSV, in collaborazione con la Nuova scuola di Musica, che si terrà a dicembre.