11 dicembre 2021
Dicembre è arrivato e con esso inizia un periodo particolarmente ricco di festività: in Lombardia si comincia il 7 dicembre, con la festa di Sant’Ambrogio, poi l’8 dicembre, a livello nazionale c’é la Festa dell’Immacolata dedicata alla Madonna, per concludere il 6 gennaio con l’Epifania “che tutte le feste si porta via”. La redazione ha colto l’occasione per approfondire l’argomento e, visto il suo carattere interculturale e multi-religioso con membri dall’Italia, dall’Africa, dall’India, per ricordare alcune tra le feste e le tradizioni principali dei paesi d’origine.
Conosciuta in Italia prevalentemente tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, Santa Lucia ha una tradizione antica: martire cristiana del IV secolo, la si ricorda il 13 dicembre. Secondo la tradizione infatti nella notte tra il 12 e il 13 dicembre la Santa, accompagnata dal fedele asinello, porta doni ai bambini buoni, carbone a quelli che sono stati cattivi. Il 25 dicembre, il giorno di Natale, in cui si festeggia la nascita di Gesù, è una delle ricorrenze più importanti per la religione cristiana assieme alla Pasqua di Resurrezione. Giornata tradizionalmente dedicata alla famiglia in Italia e non solo: è molto sentita per esempio nel sud della Nigeria dove c’è una grande comunità cristiana che trascorre il Natale pregando in famiglia; in altri Paesi come il Senegal, a Dakar, è invece un’occasione in cui si mangia in compagnia di familiari e amici, si balla, si canta e si festeggia tutta la notte. In alcuni Paesi come il Mali per esempio, il periodo prima del Natale è dedicato ai preparativi (come in Italia la Vigilia e i giorni precedenti) nel cosiddetto “Gioco delle luci”: si prega in chiesa, si mangia insieme, ci si scambiano gli auguri. La particolarità è che in molti Paesi africani il Natale è una festività condivisa. Lo festeggiano i cristiani, ma chi non è di religione cristiana viene comunque invitato da amici cristiani a festeggiare in compagnia, invito poi ricambiato in occasione delle feste mussulmane, come la fine del Ramadan che rappresenta un grande giorno per i mussulmani, perché pone fine al periodo del digiuno. L’Eid el Kebir è la festa mussulmano del sacrificio. In Africa occidentale è detta Tabaski e cade circa 70 giorni dopo la fine del Ramadan. In quell’occasione ogni famiglia che se lo può permettere sacrifica un montone. In genere dura 1 giorno per gli abitanti delle grandi città, 3 o 4 giorni per quelli dei villaggi più piccoli. In quei giorni si prega, si mangia il montone, il pane, si beve il shai (una tipologia di tè) in famiglia e in compagnia. I giovani ballano, si canta, le donne e i bambini suonano il tamburo djembe, si fanno regali ed è un’occasione per indossare scarpe e vestiti nuovi. Come Natale per i cristiani ed Eid el Kebir per i mussulmani, una delle più importanti feste indiane è Diwali, che si festeggia in autunno. Chiamata “festa delle luci”, prende il nome da dive, che sono piccole candele fatte di terracotta e riempite di un olio. È legata alla figura induista di Ram, che rientra dal suo esilio dopo aver sconfitto il male. Rappresenta la vittoria del bene sul male. È una festa particolarmente vistosa, si passa con familiari, parenti e amici, ci si scambiano doni e si devono indossare abiti nuovi. Lo scambio dei doni è un rituale tipico di molte tra le feste più importanti. In Italia e in molti paesi occidentali i regali si tengono sotto l’albero, pronti per essere scartati la mattina di Natale. Non è così dappertutto. In Nigeria, così come in altre ex colonie e Paesi anglosassoni, i regali si aprono nel giorno del nostro Santo Stefano, il 26 dicembre, chiamato in quei luoghi boxing day. Il 31 dicembre, la notte di San Silvestro, chiude l’anno tra un’abbuffata e un brindisi in compagnia. In Nigeria la popolazione di religione cristiana trascorre la mezzanotte in chiesa, in preghiera, per fare poi festa grande per Capodanno, il primo giorno dell’anno. Il 6 gennaio, l’Epifania, chiude il lungo periodo di festa. In molti zone d’Italia un grande falò brucia la vecchia, la Befana, segnando così il passaggio dal vecchio al nuovo anno.
In alcuni paesi dell’Africani Ocidentale esistono delle feste legate alla religione animista. Un esempio generico: per gli animisti in Nigeria ORUNMILA, è la divinità che ha dato origine al mondo. (A Cuba ci sono dei discendenti di ex schiavi africani che credono nelle divinità africane). MAMI WATA dea delle acque, ha dei seguaci dall’Africa Occidentale ai Caraibi. Ma in alcuni paesi dell’Africa Occidentale è considerata una dea buona, in altri è considerato cattiva.
Sperando che queste curiosità vi abbiano fatto piacere, la redazione interculturale vi augura buone feste e felice anno nuovo!!!